scopri perché un olio essenziale ti può piacere in un certo momento e disgustarti poco dopo. Diversi fattori influenzano la percezione olfattiva (e non solo) di un olio essenziale. Scopri di più all'interno dell'articolo

IL GELSOMINO, LO ADORO! ...AH NO SCUSA, MI FA SCHIFO

  • Tatiana Carcereri

Al primo "ascolto" ho adorato questo olio essenziale, dopo pochi giorni l'ho trovato disgustoso. Scopri perché la nostra percezione olfattiva può cambiare.

Prima che io aggiungessi l’olio essenziale di gelsomino alla mia scorta personale (casa rigorosamente invasa dalle boccette), la mia vicina di casa decise di acquistarlo.

Ricordo benissimo tutto: sono da lei per un aperitivo e per conoscere il gelsomino; prendo in mano la boccetta e la avvicino al naso.

Non ti nascondo che ero un pelino prevenuta perché la “roba floreale” generalmente mi sa di profumo per vecchia (ricordi di infanzia archiviati nel sistema limbico).

Avvicino la boccetta al naso praticamente con la stessa rilassatezza di uno che sta disinnescando una bomba, e…

Gli occhi si spalancano! Ma soprattutto il cuore si spalanca!

Innanzitutto non sa di profumo per vecchia! È la cosa più buona del mondo! (ma aspetta a cantar vittoria)

Ma la cosa più importante è che in tempo zero mi ha letteralmente aperto il cuore e poi l’ha riempito di qualcosa di bellissimo.

Onestamente non so in quale altro modo descriverlo quel momento; un mix di senso di pienezza, di gioia e di amore, esploso in un attimo.

Ordino immediatamente Gelsomino. Ovvio.

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Dal momento dell’ordine il tempo sembra non passare mai; guardo almeno tre volte al giorno la posta elettronica alla ricerca dell’e-mail del corriere che mi avvisa della consegna imminente.

Non vedo l’ora di rivivere quella sensazione di pienezza, gioia e amore così intensa.

Finalmente, il settimo giorno, BRT suona il campanello.

Apro la porta e mi lancio fuori tra le braccia del corriere con lo stesso entusiasmo di una ragazzina degli anni 90 che si trova davanti ai Take That.

Benedico l’uomo col berretto e gli strappo dalle mani il MIO gelsomino.

Corro in casa, apro il pacchetto (potrei creare più suspence ma te la faccio breve), apro la boccetta, e…

Hai presente i gatti quando devono vomitare la pallina di pelo? Ecco, io, uguale.

Figata. 100€ di 5ml, tra l’altro.

Mamma santa che male che ci sono rimasta. Non tanto per i 100€ (beh, oddio…) ma perché faceva veramente schifo. Anziché riempirmi il cuore, sto benedetto gelsomino mi stava per svuotare lo stomaco.

Suono il campanello della vicina di casa. “Chiccaaa, il mio gelsomino è difettoso! Fammi sentire il tuo!

“… Ah no, come non detto, fa cagare anche il tuo.”

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Cos’è successo tra me e il Gelsomino? Perché l’ho adorato alla prima annusata e sono rimasta disgustata alla seconda?

Ci sono un po’ di cose da dire in merito.

  • Innanzitutto le cellule dei recettori olfattivi si rigenerano continuamente e quindi già da questa base di partenza capiamo che qualcosa nella percezione che abbiamo degli odori, dei profumi, può cambiare nel tempo. Probabilmente non era il mio caso, perché era passata solo una settimana circa e quindi il rinnovamento dei recettori non era ancora avvenuto, ma è giusto che tu sappia come funziona la cosa.

  • L'elemento che invece può aver influito sul mio "cambio di gusti" sul gelsomino è legato al fatto che le nostre preferenze olfattive possono essere influenzate da molti fattori, di tipo fisiologico ma anche mentale ed emozionale. Può esserci uno stato d’animo di un certo tipo, una condizione emotiva o un umore diverso tra la prima e la seconda volta in cui ho ascoltato Gelsomino.

  • Ma possono influire anche le allergie, i raffreddori o le influenze, i farmaci o diverse condizioni ormonali; questi sono altri fattori che possono influenzare la nostra percezione olfattiva.

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Situazione un po’ diversa se ascolti un olio essenziale con un certo intento, focalizzata su un argomento specifico.

Se avessi ascoltato gelsomino con un intento specifico all’interno di un test olfattivo, la reazione “gatto che vomita la pallina di pelo” avrebbe assunto un altro possibile significato.

Un significato piuttosto interessante, visto che l’olio essenziale di gelsomino “parla” di accettazione (e non) di sé.

Attraverso il sistema olfattivo le molecole degli oli essenziali raggiungono in un quarto di secondo il sistema limbico, sede di credenze inconsce, di schemi mentali, di elementi negativi e sfavorevoli. Del tipo, “non sono brava”, “non mi amo”, “non valgo abbastanza”; ecco, cose del genere sono archiviate nel sistema limbico.

E cosa accade con gli oli essenziali? Accade che ogni essenza contiene una certa informazione energetica, ogni essenza ha un certo significato archetipale, e quindi nel momento in cui raggiunge il sistema limbico, risuona (o meno) con ciò che ci trova archiviato. L’olio essenziale di gelsomino contiene un’informazione correlata all’accettazione di sé, all’amore per se stessi? Bene, quell’informazione si confronterà con quella archiviata nel sistema limbico.

Il tipo di reazione che hai davanti ad un olio essenziale può rivelare se in te è presente una disarmonia, un elemento inconscio negativo che in qualche modo ti sta condizionando o limitando in uno o più ambiti della tua vita.

Non voglio ridurre il valore e l’importanza del test olfattivo ad un “ok, ascolto un olio, se non mi piace ho una disarmonia”; il test olfattivo è una consulenza vera e propria che ti aiuta ad individuare i reali elementi (inconsci) che ti impediscono di stare bene o di raggiugere un certo obiettivo (lavoro, salute, amore, denaro…).

È una consulenza che puoi anche fare a te stessa, avendo a disposizione alcuni oli essenziali. Un auto-test che ti permette di rivelare gli elementi inconsci limitanti ma anche di affrontarli e smantellarli concretamente attraverso i protocolli psico-emozionali.

Mese dopo mese, protocollo dopo protocollo, puoi trasformare in completa autonomia la tua vita (o quella degli altri, se sei una professionista del benessere), scegliendo di volta in volta le essenze di cui hai bisogno per raggiungere un certo obiettivo, un cambiamento, una guarigione…

In un test olfattivo si ascoltano alcuni oli e si ascolta cosa accade dentro di sé.

Con gli oli essenziali si entra in profondità grazie ad un dialogo autentico che avviene tra di loro e l’inconscio.

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Che fine ha fatto il mio gelsomino?

Ovviamente l’ho ascoltato in un momento successivo, con intenzione chiara su una certa tematica, volevo togliermi il pensiero in merito alla non accettazione di me in un certo settore della mia vita... e… mi è piaciuto! Allarme rientrato, per ora (domani è un altro giorno e noi siamo esseri in continua evoluzione, potrei non aver bisogno di gelsomino oggi ma tra un po’ di tempo sì).

La cosa che NON devi mai fare, gelsomino o altro che sia, è sbarazzarti di un olio essenziale che non ti piace; ricerca semmai informazioni in merito alle sue caratteristiche.

Magari non lo trovi molto gradevole olfattivamente parlando e non hai intenzione di usarlo come profumo (ci sta), ma ricorda che ogni olio essenziale (di qualità!) è sicuramente in grado di sostenerti in diverse occasioni, quindi lo puoi usare all’occorrenza anche se non ami il suo aroma.

Sia per occuparti del tuo corpo fisico, sia di quello mentale ed emozionale.

Non sottovalutare nemmeno l'influenza di un olio essenziale sul piano psico-emozionale, potrebbe rivelarti qualcosa di interessante su te stessa ma soprattutto materializzare dentro di te il cambiamento di cui hai bisogno.

Grazie agli oli essenziali puoi generare grandi trasformazioni e superare tutti i limiti auto-imposti.

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Ti abbraccio e ti auguro il cambiamento che desideri.

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